Sto scherzando, ovviamente.
Il fatto è che ho tanta voglia di sorridere, di stare bene… mi basterebbe trovare e provare solo un poco di serenità.
Devo confessare che non mi aspettavo tanti commenti di conforto. Tante riflessioni intelligenti e acute. Tanta sincerità. Anche in chi mi ha scritto privatamente.
Mi attendevo (non tutti, ovviamente) commenti aspri e sarcastici. Anche offese. Del tipo…”te la sei cercata.. cosa pretendevi… non era certo amore… ecc…”.
Invece mi ritrovo a ringraziarvi per ciò che mi avete scritto. Il dolore e l’angoscia restano, ma i vostri commenti mi aiutano, comunque. A riflettere, a pensare, anche a sentirmi meno solo.
Io e Chiara ci stiamo sentendo. Ci scriviamo. Tutto così difficile e non posso né riesco a parlarne qui. Faccio già fatica a scrivere mentre le lacrime solcano le mie guance.
Posso almeno parlarne con un mio caro amico, al corrente di tutta la situazione e che ha ben conosciuto Chiara. Utile e caldo conforto.
Rivedo le foto di Chiara, i nostri video. Rileggo le prima pagine di questo diario. Ci sono anche le tante infinite mail che ci siamo inviati, ma quelle non riesco a rileggerle. Non ora.
So di farmi male così facendo, ma è più forte di me. E’ come se volessi che Chiara non uscisse da me. E’ folle, lo so. Ma io credo di essere un po’ un folle amante.
Tutto il nostro rapporto è nato in modo folle, irrazionale, imprevedibile. E pretendere ora una lucida razionalità è assurdo. Arriverà anche quella, ma tutto a suo tempo.
Basta pensare a come ci siamo conosciuti. Chiara che casualmente arriva la mio (vecchio) blog. Lo legge, lo divora. Non ne è sconvolta. E’ incuriosita, intrigata. Vuole leggere tutto, capire. Si eccita anche, leggendolo. Ciò che legge scuote dentro di lei qualcosa che era stato rimosso, ma che era rimasto latente.
L’invio da parte sua di una mail “disperata”… (anzi, non era una mail, allora su splinder si potevano inviare messaggi privati). Una dichiarazione di insoddisfazione, ma solo uno sfogo da parte sua. Nulla di più. Un breve scambio di messaggi. Poi più nulla. Ben un anno dopo Chiara mi scrive nuovamente. Poche righe piene di malessere, di frustrazione. Io che casualmente (caso o necessità ?…) ritorno a leggere il vecchio blog, da tempo chiuso. Le rispondo. Cerco solo di capire cosa sta vivendo. E da quel momento, dalla sua risposta dopo alcuni giorni ha avuto inizio questa nostra straordinaria storia.
Non voglio ripetere ciò che è stato scritto e narrato dall’inizio del blog. Sto ripercorrendo dentro di me tutto questo, perché credo possa servirmi.
E da allora, nel volgere di poco tempo, abbiamo intensificato il nostro rapporto. Il passaggio su messenger, le mail, le telefonate …. Ricordo l’emozione della nostra prima chattata in messenger, protrattasi fino a tarda notte. Voglia di conoscersi, di parlarsi, di raccontarsi… e quel filo sottile di desiderio che si ingrossava sempre di più. L’irruenza, la determinazione, la curiosità di Chiara (alcune delle sue caratteristiche che più amo) si alternavano al bisogno di dolcezza e di tenerezza. Di comprensione (altri aspetti che ho sempre adorato in lei). E tante contraddizioni del suo essere. Credo di essere stato attratto fin dall’inizio da Chiara proprio dalla complessità del suo essere. Chiara non è una persona facilmente decifrabile. E non è solo questione di volubilità del carattere. E’ una persona complessa, articolata. Come se potesse esprimere personalità multiple. A volte in accordo tra loro, altre volte in contrasto. E questo è ciò che la rende estremamente affascinante. Almeno per me. Certo a volte non è facile stare con lei. Ti sorprende, ti scuote, ti stimola. La sua energia ti avvolge. Ma può anche “spaventarti”, preoccuparti. Ho spesso ripetuto a Chiara che stare con lei, vivere i suoi “alti” e “bassi” era come correre sulle montagne russe…
E ne sorridevamo. E’ per questo che con lei è possibile raggiungere vette altissime e piombare vorticosamente a terra.
Il suo carattere forte e determinato si alterna la suo desiderio di essere guidata, accudita, come una bambina. Sa essere una donna decisa e sicura di sé e, al tempo stesso, rivelare un profondo bisogno di qualcuno che si prenda cura di lei. Sa esprimere una volontà dominante e, nello stesso tempo, desiderare di essere dominata, quasi sottomessa. Ma tutto questo non viene vissuto con la tensione di personalità “schizofreniche”… ma come la ricerca di capire la propria più intima natura.
Proprio poco fa ne parlavo al telefono con Chiara. E mi diceva che più si sforzava di capire se stessa e più si ritrovava a non capire dove stesse o volesse andare.
Fin dalle prime chattate in messenger mi sono reso conto di trovarmi di fronte ad una persona speciale. Mi rendevo conto che desideravo approfondire tutto di lei. Non vedevo l’ora di ritrovarla in chat o di leggere una sua mail. Non avevo, all’epoca, alcun secondo fine. Troppo problematiche le nostre situazioni personali, e poi la distanza che ci separava. Ero convinto che sarebbe stata una conoscenza “virtuale”. Ma al tempo stesso, non riuscivo a smettere. Stavo bene con lei. Anche perché nelle nostre chiacchierate al pc, quasi fin dall’inizio, si instaurò un legame anche sotto il profilo “erotico-sensuale”. Era abbastanza naturale che parlassimo tra noi di questioni “sessuali”, visto le modalità con cui ci eravamo conosciuti.
Meno prevedibile era che provassimo fin da quasi subito, tra noi, una certa “attrazione”. Ma sappiamo tutti quali possono essere le dinamiche delle comunicazioni “virtuali”, l’assenza dei filtri della realtà, ecc…
Riuscivamo a godere di noi. C’era gioco, coinvolgimento, complicità. Ma non c’era nulla che potesse assomigliare a qualsiasi forma di amore.
E ricordo la tensione e l’ansia della nostra prima telefonata. La ricordo quasi fosse ora. Il tono della sua voce, l’inflessione. E soprattutto sentirla sorridere… Era solo l’inizio di una serie infinita di telefonate.
Ma pensavo ancora, dopo le prime telefonate, che il nostro rapporto sarebbe rimasto a livello “virtuale”.
Non facevo i conti con Chiara. Con il suo carattere, con la sua determinazione, con la sua irruenza….
